II° METÀ DEL ‘900: L’ARRIVO DELL’ICE-CREAM IN ITALIA E LA DIFFICILE CONVIVENZA CON IL GELATO ARTIGIANALE

Gelato artigianale, l’Ice cream e i mass media

Nel 1951, a Milano, in concomitanza con la produzione e il lancio sul territorio italiano dell’Ice cream industriale, comincia per opera dei più influenti quotidiani un attacco senza precedenti contro i gelatieri artigiani: la non affidabilità igienico-sanitaria del gelato artigianale. I gelatieri lombardi, con a capo Angelo Grasso, si riuniscono e nel 1953 formano il Comitato in difesa del gelato italiano, chiedono e ottengono aiuto dalle autorità sanitarie milanesi. Nel 1954 iniziano i corsi di formazione igienico-sanitari e iproduttori di macchinari, attrezzature, semilavorati per gelateria artigianale si uniscono ai gelatieri e insieme formano una filiera virtuosa.

Il Comitato Nazionale per la Difesa e la Diffusione del Gelato Artigianale

L’unità tra i gelatieri e le nuove tecnologie espresse dai rappresentanti delle aziende industriali fa sì che alla fine degli anni ’50 non solo le gelaterie artigiane non siano spazzate via dall’industria, ma che il prodotto artigianale tenga testa a quello industriale. Inizia un processo di nascita e crescita di nuove gelaterie, sia in Italia sia all’estero, di formazione professionale, cultura, alleanza di tutto il settore: è l’inizio di una nuova era. Nel 1964 nasce la prima rivista di settore e il processo unitario si formalizza con la costituzione di un combattivo Comitato Nazionale per la Difesa e la Diffusione del Gelato Artigianale, presieduto da Angelo Grasso, composto da gelatieri, Acomag (costruttori macchine e per gelateria), Aiipa (industrie prodotti alimentari). Nel 1965 si costituisce l’Assoglace, l’associazione europea dei gelatieri artigianali cui aderiscono Italia, Francia, Germania, Olanda, Lussemburgo, Belgio. I laboratori artigianali in poco tempo saranno irriconoscibili: mantecatori, pastorizzatori, vetrine frigorifere sostituiscono salamoie e fornelli a gas e danno garanzia di salubrità alle miscele. Questi, tra gli altri, i frutti dell’incontro rispettoso tra l’artigiano e le nuove tecnologie espresse dalle migliori industrie italiane.

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