1980 – 1985 – A RIMINI NASCE IL SIGEP E IL GELATO ARTIGIANALE DIVENTA SCIENZA

Una nuova fiera per gelatieri e pasticcieri artigianali

Ad aprire gli anni ‘80, vi fu un evento che segnò profondamente la storia del gelato artigianale di tradizione italiana. A Rimini, il 17 gennaio 1980, viene inaugurato il 1° Salone Internazionale di Gelateria e Pasticceria artigianali con forte vocazione internazionale. Pur riconoscendo a Longarone la primogenitura fieristica, ed entrato in fase di declino l’Expo di Milano, il Salone di Rimini si caratterizza innanzitutto per la posizione geografica centrale. Inoltre, la cittadina è ben attrezzata e abituata all’accoglienza di ospiti da tutto il mondo. Il Sigep affianca l’attività tipica di esposizione di prodotti e novità ad iniziative volte a stimolare professionalmente gelatieri e pasticcieri artigianali. Scelta, che nel corso degli anni si è dimostrata particolarmente felice e ha consentito al Salone di moltiplicare espositori e visitatori e di essere riconosciuto in tutto il mondo come punto di riferimento.

Dall’empiria alla scienza: il gelato degli anni ‘80

Nella seconda metà degli anni ‘80 vengono pubblicati alcuni libri che stabiliscono una linea di demarcazione rispetto al passato. Sono volumi che affrontano la professione da un punto di vista tecnico e scientifico. I tempi, a giudizio degli autori, erano maturi perché la categoria dei gelatieri artigianali si aggiornasse anche da un punto di vista tecnico-scientifico. Il primo, del 1985, era di Giovanni Preti: Il gelato artigianale italiano; il materiale illustrativo proveniva dall’archivio Carpigiani e fece da “apripista”, ma non riuscì a infrangere la diffidenza dei gelatieri. Il secondo Scienza e tecnologia del gelato artigianale, del 1986, scritto da Luca Caviezel, tecnico in chimica e gelatiere, fu pubblicato da Chiriotti Editori e riscosse molto interesse. Ogni ingrediente veniva spiegato nei dettagli, con un linguaggio semplice e comprensibile. Le ricette venivano scorporate e la “bilanciatura”, la proporzione cioè tra i vari ingredienti affinché il gelato fosse “perfetto”, diviene semplice e facilmente riproducibile. Per anni quel libro ha formato schiere di gelatieri.

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